Luigi Aurigemma. Il segno zodiacale dello scorpione nelle tradizioni occidentali … 1976

Luigi Aurigemma.Bueno (muy pocas señales de uso)

Descripción

Luigi Aurigemma. Il segno zodiacale dello scorpione nelle tradizioni occidentali dall»antichità greco-latina al Rinascimento. Traduzione di Liana Aurigemma. Giulio Einaudi Editore. Torino. 1976. 246 p. Illustr. color

L’astrologia considerata come un mezzo con cui dare una spiegazione delle motivazioni alla base del comportamento umano, nonché un tentativo di delineare caratteri distintivi dell’uomo aventi basi psichiche inconsce. L’interesse che la psicologia analitica-archetipica ha, è rivolto alle fonti che, nel corso dei secoli, hanno superato la censura. Tesori attraverso i quali dare forma ad un affresco importante ai fini dell’analisi di immagini che compaiono nelle dinamiche oniriche dei pazienti.

Come afferma Aurigemma, il compito che ogni studioso deve porsi dinanzi ai problemi dell’astrologia, rimanda alla decifrazione del particolare linguaggio che la contraddistingue, importante per poter effettuare un’analisi delle immagini da questa prodotte, rintracciandone l’effettiva efficacia avuta sulla cultura e sulla crescita dei popoli del passato.

L’indagine che il nostro autore ha condotto, verte sulla realtà psicologica dello Scorpione, ovvero l’insieme di valori, caratteristiche ascrivibili al ruolo svolto nella psiche individuale e collettiva dalla creatura aracnide

La comparsa dello Scorpione nell’astrologia greca coincide con il mito del cacciatore Orione, che cadde preda dell’animale a causa di quel che i commentatori latini definiscono magnum scelus nei confronti della Dea Artemide.

Il magnum scelus di cui Orione è colpevole è un affronto amoroso.

Interessante è la modalità attraverso cui questa nuova bestia del mondo infero si manifesta nel mondo materiale: lo fa dopo che Artemide ha percosso con il piede il terreno. Lo Scorpione si connota come forza ancestrale custodita nell’alveo della Terra, della Grande Madre Terra, che dispensa la sua forza qualora vi sia un attentato all’incolumità della Dea vergine, Artemide.

Anche i racconti provenienti da altri astronomi, sono concordi nel porre in risalto quanto sia distruttiva la potenza dello Scorpione dinanzi ad Orione, reo di troppa loquacità.

Tutte queste versioni possono essere ricondotte alla versione del mito pervenutaci da Esiodo, secondo cui il cacciatore Orione soleva sbeffeggiare Diana che per punizione lo fece uccidere dalla nuova bestia.

La maestosità terrifica dello Scorpione è evidente in ogni versione del mito, che pone in essere l’esemplarità di tale animale, capace di fuoriuscire dalla terra e, attraverso un colpo velenoso, annientare chi si macchia di oltraggi. Nell’immaginario onirico, lo scorpione rappresenta l’energia primordiale, una forma di libido formante e trasformante. Se prendessimo in esame sogni in cui compare l’aracnide, noteremmo quanto la subitaneità e l’ irriverenza mista a regalità con cui agisce, pongano in risalto il potere della dynamis libidica.

Nella tradizione astrologica greca tale segno occupa uno spazio molto importante, in quanto la caratterologia dello scorpione viene associata alla stagione autunnale, in cui si uniscono forze che rasentano al contempo la infinita potenza plasmatrice e la tragicità di ogni atto di una costellazione pronta a sacrificare essa stessa pur di salvaguardare la prole.

A questo punto risulta possibile leggere lo scorpione come quell’immagine che, associata all’autunno, meglio pone in risalto la permanenza in uno stato aperto di confronto con il mondo infero, condizione che in Alchimia possiamo definire della Terra Alba, in cui tutto quanto di regale è racchiuso nello Scorpione, null’altro rappresenta che la possibilità di un’apertura a successivi cicli di rinnovamento/cambiamento.

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